06 giugno 2023
15 aprile 2023
10 settembre 2022
Le terme di Dafne, conosciute anche con il nome di Bagno di Dafne, sono parte di un complesso archeologico siracusano, al cui interno venne già rinvenuto il cosiddetto arsenale greco di Siracusa, sito nei pressi del porto piccolo della città, precisamente tra le fondamenta di un edificio civile ad ovest dell’arsenale greco.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato, sebbene non sia stato provato, che queste terme vadano identificate con quelle di cui parla lo storico bizantino Teofane, il quale nella sua Chronographia, asserisce che nelle terme di Dafne, site nella città di Siracusa, venne assassinato l’imperatore bizantino Costante II, nel 668.[1]
La struttura termale
La zona termale, di modeste dimensioni, tanto da far pensare allo studioso Cultrera che si potesse trattare di un edificio termale privato,[2] come suggerisce il suo nome, venne legata al mito di Dafne.[1] La sua datazione rimane incerta: sembrerebbe essere stata eretta intorno al VI secolo d.C., anche se non vi è un parere concorde al riguardo.[3] Il Cultrera sostiene che sia d’origine romana, con ristrutturazioni avvenute in epoca bizantina.
Nella parte settentrionale del complesso vi sono alcuni ambienti, in particolare l’ambiente H (vedi la mappa in basso) è stato interpretato come apodyterion (stanza di accesso alle terme), mentre la struttura semicircolare G è stata interpretata come il frigidarium. L’ambiente E il tepidarium mentre il C il calidarium. La struttura semicircolare K sul lato meridionale è stata interpretata come una vasca. A ovest l’ambiente quadrato O è stato interpretato come una piattaforma collegata ad una fornace P. Vi è inoltre visibile un canale per lo smaltimento dell’acqua piovana.
Nei pressi di queste terme venne rinvenuto nel 1879 lungo il tratto della ex ferrovia un antico tesoretto, nel quale spicca più di tutti un importante anello in oro massiccio. Lo studioso Bryce Dale Lyon ha suggerito la suggestiva ipotesi che questo anello fosse appartenuto direttamente all’imperatore Costanzo II, e che egli lo avrebbe avuto al dito quando si trovava in queste terme.[4][5]
Criticità
Il sito oltre ad essere sottovalutato dal punto di vista storico e archeologico, soffre anche di un problema di eventuale fruibilità per la presenza delle fondamenta di un edificio residenziale costruitovi sopra nonostante l’importante rinvenimento.
Fonte Wikipedia
Progetto recupero
In una prima fase noi volontari vogliamo ripulire dalle erbacce e riverniciare la ringhiera, facendo rifare anche la tabella, chiedendo al gestore di installare un cestino rifiuti.
In una seconda fase il Condominio che vi è di sopra e la Soprintendenza trovano un accordo per ripristinare i pilastri.
In una ternza fase, ipotizziamo un affidamento per la fruibilità del sito.
Situazione al 15 aprile 2023
Dopo aver ripitturato la ringhiera e ripulito dalle erbacce e dagli abbandoni di rifiuti, sabato 15 aprile 2023 faremo attività di manutenzione ordinaria con rimozione dell’erbetta e di qualche rifiuto. Appuntamento alle ore 15:00, portate con voi quello che avete, sacchi, guanti, altro.























Situazione ad oggi, 01 settembre 2022
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Ti ringrazio per la cura e l attenzione che poni a queste cose.
Scommetto che una buona fetta dei nostri concittadini non conosca nemmeno l’esistenza di tale sito.
Una pura violenza la costruzione di un mostro cementizio sopra ad esso, ma purtroppo risaliamo ad un epoca in cui l abuso edilizio la faceva da padrone e gli interessi economici erano lontani anni luce dal tesoro ” turistico” di cui oggi siamo portavoce mondiale. Non ho mai visto Siracusa così apprezzata e conosciuta non solo dagli abitanti europei che quest’anno
han fatto vacanze qui, ma anche da tantissimi italiani che, sconoscendola, l anno scelta come meta da visitare.
Mi auguro che le prossime dirigenze aprano gli occhi su molte cose a cui, ancora oggi, si fanno spallucce a risolvere.
Ancora grazie